Progetti con Enti

Per realizzare progetti unici, all’avanguardia e di grande importanza psicosociale.

Giocando con l’arte

Progetto di artiterapie espressive per i pazienti e le loro famiglie realizzato presso il Policlinico di Bari in oncoematologia pediatrica grazie all’associazione APLETI Onlus.

Quanto può essere importante avere la libertà di scegliere? Lo è per tutti e in particolar modo lo diventa quando la nostra libertà di scelta, il nostro potere può essere limitato da una malattia o da altre situazioni che influiscono sulla capacità di decidere in autonomia.

Questo progetto è innovativo tanto nel panorama nazionale come in quello regionale ed è realizzato in day hospital e in reparto (trapianto midollo, aferesi, etc.) rivolgendosi a pazienti (bambini e adolescenti) e ai loro genitori e parenti.

 

Ogni espressione dell’anima e della propria umanità, fosse anche solo un semplice segno o un insieme caotico di linee e colori, è manifestazione autentica di un sentire profondo e come tale, di valore inestimabile.

Le sessioni di arteterapia creano uno spazio, un terreno sicuro dove dar voce ed espressione, per mezzo delle arti, a quelle emozioni, sentimenti, pensieri che i pazienti e le loro famiglie stanno vivendo e che molto spesso diventa difficile esprimere verbalmente.

Spesso quando si inizia un processo di tipo oncologico, la famiglia, il paziente e anche il personale sanitario iniziano un cammino, non facile, nel quale si trovano ad affrontare paure e incertezze che si aprono davanti a loro per un presente e un futuro che cambiano all’improvviso. Ciò che prima era “normale” adesso si trasforma e nasce una nuova “normalità” con la quale bisogna imparare a convivere. Questo progetto ha l’obiettivo di creare uno spazio di ascolto e accompagnamento terapeutico, attraverso sessioni individuali e di gruppo.

I bambini hanno la possibilità di scegliere il loro materiale artistico, la grandezza dei fogli, i colori e avere davanti a se un foglio bianco e quindi, tutte le possibilità di sperimentare e creare, di comunicare senza filtri, limiti o giudizi, quello che desiderano.

Arteterapia in day hospital

Storie di una sessione di arteterapia in Day Hospital

I sentieri dei desideri.

Fogli lunghi di carta bianca che si srotolano davanti agli occhi dei bambini e dei loro genitori. Come sarebbe il sentiero dei loro desideri?
I pennelli iniziano a muoversi su questi fogli bianchi, prendono vita forme e desideri. Raccontano di un Cuore con il cappotto perché ha freddo, un Sole con un cappello e un Fantasma che schizza e fa i pasticci. All’improvviso arriva, nelle profondità del mare, un pesce molto cattivo che alla fine però viene sconfitto da una grande Macchia di pittura.
 

Il cigno dell’amore.

All’inizio l’idea è di creare una gallina, ma man mano l’argilla si trasforma in uno splendido cigno, curato nei minimi dettagli dal lungo collo bianco. Questo cigno dell’amore però è molto triste perché non trova la strada di casa, ma la sua artista gli crea una mappa affinché possa tornare nel suo lago ed essere felice.

Una volta arrivato, la sua espressione cambia e trova la sua gemma, una gemma preziosa di color viola. Adesso è felice ed è a casa.

Queste storie qui descritte sono nate durante il processo di creazione nelle sessioni di arteterapia realizzate in day hospital. L’importanza di una creazione artistica, senza giudizio, permette ad ogni partecipante di connettersi con se stesso e generare storie che a volte sanano e ci tranquillizzano, altre danno forma ai nostri fantasmi, altre ancora ci aiutano ad andare avanti e avere nuovi alleati nel cammino.

In questo spazio ciascun partecipante “è solo ma in gruppo”, lavora liberamente per conto proprio, ma essendo anche parte di un gruppo. Si da priorità alla dimensione espressiva, offrendo a ciascuno, per il tempo desiderato, uno spazio stimolante e creativo dove sviluppare le proprie capacità immaginative ed esprimere, qualora possibile, pensieri ed emozioni del proprio mondo interiore. L’arte infatti permette di creare quel ponte tra il mondo visibile, il mondo esterno, e quello invisibile, quello interno. Diventa veicolo per comunicare quel qualcosa di intimo ed importante che abbiamo dentro, parla delle nostre emozioni, di quello che stiamo vivendo in quel momento, dei nostri desideri e sogni. I vissuti vengono plasmati in un disegno, in una scultura di argilla, in una pittura, in un dialogo tra marionette…

In questo spazio tutte le emozioni sono permesse e possono essere espresse con libertà, senza giudizio. Ogni piccola creazione ha una grande importanza ed è carica di significati. Dopo averla creata, il suo “artista” può svelare, quando lo desidera e con i suoi tempi, la storia della sua opera d’arte, cosa raccontano i suoi disegni e in che mondo ci trasportano.

Altre volte l’opera d’arte parla già da sé e ci racconta desideri, avventure, difficoltà, paure…tutto ciò che si vive in quel momento. Tramite la creazione, il paziente e la sua famiglia entrano in contatto con le loro risorse, quelle capacità innate e quella forza che ognuno possiede e che aiutano ad attraversare le prove del cammino.

Ogni sessione prende in considerazione le informazioni sullo stato di salute e le condizioni dei piccoli pazienti, la loro età, e in che momento della terapia sono, in modo da offrire un contenitore trasformativo e creativo il più possibile adatto ad accogliere le esigenze di ognuno.

Obiettivi generali

  • Per I PAZIENTI: è aprire una porta dove l’immaginazione, il colore… la parte sana che c’è in loro possa emergere e ritrovare la sua identità.
  • Per Le FAMIGLIE: è creare uno spazio dove poter allentare quella tensione che possono accumulare nell’accompagnare persone a loro care e dare loro la possibilità di poter esprimersi con linguaggio verbale e non senza filtri o blocchi, è lasciarsi andare accolti dalla forza del gruppo e sostenuti dall’Arteterapia. Studi hanno dimostrato che per quanto la realtà esterna possa essere la stessa, se da dentro cambiamo il nostro modo di vedere e sentire e svegliamo quella forza che caratterizza l’essere umano, le esperienze della vita possono essere diverse.

Obiettivi specifici

  • Dar voce ed espressione, per mezzo delle Arti, a quelle emozioni, sentimenti, pensieri che i pazienti, le loro famiglie e il personale del reparto stanno vivendo e che molto spesso diventa difficile esprimere verbalmente.
  • Stimolare la parte attiva, decisionale di ogni persona per contrastare il sentimento di essere in balia delle cure necessarie e degli appuntamenti che impongono la malattia.
  • Promuovere il benessere psico-fisico della persona e le potenzialità individuali.
  • Migliorare l’immagine di sé e il rapporto con gli altri.
  • Recuperare il senso della propria integrità fisica e psichica.
  • Creare, focalizzando l’attenzione sul momento presente, ci permette di entrare in contatto con quelle potenzialità, quella forza vitale che ogni persona ha dentro di se, prendendo distanza dalle preoccupazioni e riascoltando anche il piacere del corpo che si lascia andare alla creazione. Le preoccupazioni possono allontanarsi, persino “sparire” e la persona può prendere distanza. Il corpo e la mente possono riposare dallo stress quotidiano.
  • Accogliere la parte di luce e di ombra con cui la malattia ci fa confrontare.
  • Dare spazio al Gioco, all’Umore, alla potenza dell’Immaginazione, al Gruppo, all’Ascolto verso se stessi e verso l’altro, al non giudizio.
  • Dare la possibilità di trasformare la propria Vita in un’Opera d’Arte. Per partecipare ai laboratori-sessioni non sono necessarie esperienze o competenze di tipo artistico.

Metodologia

La metodologia utilizzata si basa sulle artiterapie espressive, che affondano le loro radici sia nel campo dell’arte che in quello della psicoanalisi, ricavando da ambedue meccanismi funzionali al processo terapeutico e costituendo uno spazio intermedio in cui le due discipline si riflettono e si integrano. Nel processo arte terapeutico non solo l’immagine assume una valenza metaforica, ma diviene “partner silenzioso” del terapeuta, determinando agevolazioni e complessità del setting.
Si crea pertanto uno spazio di comprensione ed elaborazione, che può essere di aiuto alla persona nella ricerca di nuove modalità di interazione tra il proprio mondo interno e il mondo relazionale esterno.

La creazione di un’opera artistica fa nascere un dialogo con l’opera stessa, in modo da poter entrare in ciò che è stato creato, rendere visibile l’invisibile e poter rendersi conto del nostro linguaggio più inconscio.

Questo progetto è in continua crescita. Insieme alle sessione in day hospital, l’arteterapia è entrata in reparto per trapianti midollo, durante procedure mediche quali l’aferesi e per i pazienti ricoverati. In day hospital è allestita una mostra collettiva in continua evoluzione con quei disegni che bambini, adolescenti e famiglie creano man mano durante il percorso arteterapeutico. L’opera si compone e si trasforma man mano così come la vita stessa. Ogni opera d’arte ha bisogno del suo tempo e del suo spazio per essere creata. Ogni disegno, foto o frase sono porte di un mondo, finestre che ci fanno scorgere qualcosa di diverso o che già conosciamo, qualcosa che ci attrae o ci lascia perplessi. L’Arte, in ogni sua espressione, non ci lascia indifferenti.

Testimonianze

Le parole di chi ha vissuto con me questo progetto.
“La bellezza salverà il mondo” Questa frase di Dostoevskij oggi risuona come una speranza cui aggrapparsi fortemente (e aggiungerei disperatamente) visto il periodo in generale e vista la continua possibilità di ammalarsi di tumore anche quando si è bambini e in ogni tempo. Ma se cerchiamo il bello dentro e fuori di noi il percorso sarà più agevole.... Ho conosciuto Maria Letizia per motivi di lavoro. In Apleti (Associazione Pugliese lotta alle Emopatie e Tumori nella Infanzia) cercavamo una professionista che fosse esperta di Arteterapia per un progetto che intendevamo portare avanti come attività integrata rivolta ai pazienti pediatrici oncologici ricoverati nell’Unità Operativa del Policlinico di Bari. Il nostro incontro è stato denso di emozioni e molto empatico. La dott.ssa Cipriani era li in quel momento per noi con il suo bagaglio ricco di esperienze che coincideva esattamente con quello che era stato il progetto da noi immaginato. Arte, immagini, pezzi di ricostruzione di un Sé interiore e un Sé familiare che non riuscivano a trovare voce, paralizzati dalla paura della malattia iniziano a raccontarsi su grandi fogli di carta, La Vita dentro l’ospedale e la Vita fuori trovano forma, colore, spazio e identità. E’ il gioco dell’arte e delle emozioni che si tramutano in Bellezza. Grazie Maria Letizia.
Giovanna (Direzione Apleti)